Legge di Bilancio 2021
NUOVE MISURE DI FINANZA AGEVOLATA PER IMPRESE E STARTUP
A cura di Alessio Silvestri e Armando Veneziano
Chiusura di anno e di cicli fiscali per questo 2020 che, con un balzo in avanti verso il superamento della crisi economica dettata dal Covid-19, apre le porte alla Legge di Bilancio 2021. La nuova programmazione presenta importanti novità e un nutrito pacchetto di agevolazioni, bonus e crediti d’imposta per imprese e startup.
“Nuova Sabatini”: erogazione del contributo in unica quota
La legge 11 settembre 2020, n. 120, ha introdotto misure semplificative per facilitare l’accesso delle imprese al credito e sostenere gli investimenti per acquistare in leasing beni strumentali.
Le domande di agevolazione che presentano un finanziamento deliberato di importo non superiore a 200 mila euro, presentate a decorrere dal 17 luglio 2020, prevedono l’erogazione del contributo Ministeriale in un’unica soluzione, con modalità e termini previsti dalla vigente disciplina per l’erogazione della prima quota. Resta salva l’erogazione del contributo in un’unica soluzione per le domande presentate a decorrere dalla data del 1° maggio 2019, aventi un importo del finanziamento deliberato non superiore a 100 mila euro. Viene inoltre innalzato da 2 a 4 milioni di euro l’importo massimo dei finanziamenti concedibili per singola impresa.
Fondi per il settore creativo e turistico
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha previsto un fondo ad hoc per le Piccole e Medie Imprese del settore creativo e del settore turistico destinando rispettivamente risorse per 20 milioni nel 2021 e altrettanti 20 milioni nel 2022. I Fondi verranno predisposti per promuovere la nuova imprenditorialità attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati, ovvero per promuovere collaborazioni con imprese del settore produttivo e per sostenere lo sviluppo dei settori creativo e turistico. Inoltre, è stato istituito un Fondo per il sostegno del settore dei festival, dei cori e bande musicali e della musica jazz da 3 milioni di euro per il 2021.
L’incentivo ‘’Cultura Crea’’ promosso dal Mibact è già attivo a sostegno delle iniziative imprenditoriali e no profit nel settore dell’industria culturale-turistica atte a valorizzare le risorse culturali delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Le agevolazioni possono coprire fino all’80% delle spese totali attraverso la combinazione di un finanziamento agevolato a tasso zero e un contributo a fondo perduto, elevabili al 90% in caso di premialità aggiuntiva per giovani, donne e imprese con rating di legalità.
Estensione del contributo “Resto al Sud”
La legge di Bilancio ha ampliato ulteriormente le misure per sostenere la nascita e lo sviluppo di nuove attività libero professionali o imprenditoriali per i residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e per 116 Comuni dell’area del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche Umbria). L’estensione del contributo è avvenuta sia in termini di accessibilità,l’età massima dei potenziali richiedenti aumenta da 45 a 55 anni, che nel contenuto con il fondo perduto che passa da 35% al 50%.
Maggiorazione del credito d’imposta per le attività di Ricerca & Sviluppo nel Mezzogiorno
Il credito d’imposta R&S è uno strumento di finanza agevolata concepito all’interno del piano nazionale impresa 4.0 (Legge 27 dicembre 2019, n. 160) che concede la possibilità di ottenere un fondo perduto sotto forma di credito d’imposta per le attività di Ricerca e Sviluppo in: ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale,compresi i progetti in materia di COVID-19, a prescindere da settore operativo, regime contabile o forma giuridica.
Al fine di incentivare l’avanzamento tecnologico dei processi produttivi e gli investimenti in ricerca e sviluppo delle imprese operanti nelle regioni del Sud Italia (Campania, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia), il D.L. 19 maggio 2020, n. 34 (c.d. Decreto “Rilancio”) ha esteso la misura del credito d’imposta al 45% per le Piccole Imprese, al 35% per le Medie Imprese e al 25% per le Grandi Imprese.
Aumento contributo Ricerca, Sviluppo e Innovazione
La nuova Legge di Bilancio ha confermato fino al 31 Dicembre 2022 il credito d’imposta Ricerca, Sviluppo e Innovazione potenziando le percentuali del fondo perduto:
- Dal 12% al 20% del credito d’imposta per investimenti in R&S, con limite annuo elevato da 3milioni a 4milioni di euro;
- Dal 6% al 10% del credito d’imposta per investimenti in innovazione tecnologica, design e ideazione estetica, con limite annuo elevato da 1,5milioni a 2milioni di euro;
- Dal 10% al 15% del credito d’imposta per investimenti in innovazione tecnologica, transizione ecologica o innovazione digitale 4.0, con limite annuo elevato da 1,5milioni a 2milioni di euro.
Per quanto concerne l’aspetto documentale viene introdotto l’obbligo di asseverare la relazione tecnica con lo scopo di assicurare maggiore certezza alle imprese sull’ammissibilità delle attività svolte e delle spese sostenute.
Proroga e potenziamento dei crediti d’imposta Industria 4.0
Importanti novità sono state previste per gli investimenti in beni strumentali destinati alla transizione verso il modello Industria 4.0. Nel dettaglio, per l’acquisto dei beni rubricati nell’allegato A (Legge di Bilancio 2017), a decorrere dal 16 novembre 2020 e non oltre il 31 dicembre 2021,il credito d’imposta riconosciuto è pari al:
- 50% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 30% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
- 10% del costo, per la quota di investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo ammissibile, pari a 20 milioni di euro.
Le suddette aliquote subiranno rispettivamente riduzioni al 40% e al 20% nell’anno 2022. Mentre resta invariata al 10% la terza aliquota sopradescritta.
Per quanto concerne gli investimenti in beni immateriali (Allegato B, Legge 232/2016), il credito d’imposta riconosciuto è pari al 20% del costo (non più 15%), nel limite massimo di costi ammissibili pari a 1 milione di euro.
Il credito ottenuto per gli investimenti in beni strumentali è utilizzabile in compensazione in tre rate annuali(non più in cinque rate annuali), ovvero in un’unica quota annuale da parte di commercianti e professionisti con un volume di ricavi o compensi inferiori a 5 milioni di euro.
Per i beni strumentali generici, non riconducibili alla sfera transizione 4.0, l’aliquota viene innalzata al 10% (rispetto al 6% del 2020), per una spesa massima pari a 2 milioni. Tale quota viene innalzata al 15% per gli investimenti in strumenti e dispositivi tecnologici destinati alla realizzazione di forme di lavoro agile.
Proroga crediti di imposta investimenti nel Mezzogiorno
Il contributo a fondo perduto per investimenti al sud, utile per l’acquisto di beni strumentali nuovi (macchinari, impianti e attrezzature) da destinare a strutture produttive localizzate nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, viene prorogato al 31 Dicembre 2022. Il contributo è pari al 45% dei costi sostenuti per le piccole imprese, 35% per le medie imprese e 25% per le grandi imprese e verrà corrisposto sotto forma di credito d’imposta. Stanziati 1.053,9 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022.
Contributi per Agricoltura e “strade del vino”
Importanti interventi a supporto del settore primario grazie al ‘’Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura’’, che prevede uno stanziamento di 150 milioni di euro per l’anno in corso. Le imprese agricole e agroalimentari, ovvero quelle aderenti ai disciplinari ‘’strade del vino’’, possono accedere ad un credito d’imposta del 40% delle spese sostenute, nel limite massimo di 50.000 euro, per la realizzazione e il potenziamento di infrastrutture informatiche finalizzate allo sviluppo del commercio elettronico, in particolare per i clienti fuori dal territorio nazionale. Il credito è concesso per i periodi d’imposta dal 2021 al 2023.
Dieci milioni di euro vengono destinati allo stoccaggio dei vini DOC, DOCG e IGT certificati. Altrettanti milioni sono rivolti al settore suinicolo per il quale sono previsti contributi a fondo perduto per l’ideazione di progetti diretti a migliorare sostenibilità nella produzione e trasformazione di carne.Ulteriori 10 milioni sono previsti per la tutela e il rilancio delle filiere apistica, brassicola, della canapa e della frutta a guscio.
Resta accessibile, fino ad esaurimento fondi, il bando ISMEA in favore dell’imprenditoria giovanile in agricoltura ovvero per le aziende già esistenti in fase di ampliamento o di ricambio generazionale. Le misure prevedono un mutuo agevolato a tasso zero (fino al 75% delle spese sostenute) e ulteriori misure agevolative per le regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, offrendo la possibilità di un contributo a fondo perduto del 35% della spesa e di un annesso mutuo agevolato, a tasso zero, fino al 60% della spesa ammissibile.
Fondi per l’impresa femminile
La she-cession scaturita dalla pandemia ha determinato una cospicua riduzione del numero di imprese “rosa” (tra aprile e giugno sono 10mila in meno rispetto allo stesso trimestre del 2019 con una riduzione del -47% nel Centro-Nord). Pertanto, la Legge di Bilancio 2021 è intervenuta con un nuovo ‘’Fondo a sostegno dell’imprenditoria femminile’’che, grazie anche all’arrivo dei Next Generation Eu, prevede l’immissione di 20 milioni per il 2021 e altrettanti per il 2022, da aggiungersi agli attuali 40 milioni disponibili. Sono inoltre assegnate risorse per 3 milioni dedicati a investimenti di venture capital nelle startup innovative.
Le misure prevedranno contributi a fondo perduto, voucher, finanziamenti agevolati e partecipazioni al capitale delle imprese. Sono inoltre previste azioni di assistenza tecnica adeguata per aiutare le nuove imprese nei loro progetti di investimento e nell’accesso al credito.La nuova Legge di Bilancio ha introdotto un contributo a fondo perduto per rafforzare le imprese femminili (costituite da almeno trentasei mesi) per l’integrazione del fabbisogno di circolante nella misura massima dell’ 80% della media del circolante degli ultimi tre esercizi.